mercoledì, Aprile 24, 2024
Ticivino – recensioni vini del Ticino

CHAMPAGNE ROEDERER – verticale CRISTAL 5 annate 2002 – 1993

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degustazione di:

  • Roederer Vintage Rosè 2007
  • Roederer Vintage Rosè 2002
  • Cristal 2002
  • Cristal 2000
  • Cristal 1999
  • Cristal 1997
  • Cristal 1993

ROEDERER VINTAGE ROSÈ: assemblaggio: 70% Pinot Noir e 30% Chardonnay, rarità, cioè prodotto in piccola quantità ancora per macerazione pellicolare. Il Pinot Noir proviene dai vigneti vecchi di Cumières. Sosta sui lieviti: 4 anni.

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vintage 2002 rosè, Colore rosa antico con unghia aranciata, bollicina fine. Al naso note di lieviti, note delicate di petali di rosa, sentori vegetali, agrumi, pompelmo rosa, vaniglia. Al palato si ha la sensazione d’abbondanza e cremosità. La bollicina è molto fine, viva, ancora grintosa. Il finale è lungo con un gusto che va sulle note tostate che la vaniglia e qualche nota di frutti di bosco. È molto morbido. Grande equilibrio.

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vintage 2007 rosè. Colore rosa antico più fresco, tende al salmone. Perlage fine. Al naso intensi profumi di fragoline e frutti rossi di bosco più intensi. Note minerali. Agrumi e soprattutto melograno. Al palato la freschezza è quasi aggressiva, quasi tagliente. Il finale è minerale e citrico.

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5 anni di differenza e sembrano 2 vini diversi: immediato, più piacevole, chiaramente un rosè il 2007, con le sue note di frutti rossi e una percezione di acidità maggiore.

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CRISTAL

assemblaggio: 55% Pinot Noir e 45% Chadonnay

vigneti di Verzenay, Le Mesnil, Avize, Choully, Verzy, Aÿ, Mareuil

sosta sui lieviti: 6 anni

vintage 2002, Colore giallo paglierino chiaro. Al naso note di fiori, ma subito sentori di gomme e di caucciù prendono il sopravvento. Idrocarburi, note vegetali che vanno nella direzione del cavolo cotto e note ferrose. Sensazioni olfattive strane, difficili, che non ci aspettavamo. Solo dopo qualche ora (almeno tre!!!) questi sentori non molto puliti sono scomparsi. Il vino è cambiato e diventa molto piacevole. Al palato si ha subito una sensazione di freschezza accentuata, molta molta mineralità. Morbidezza. Struttura. Ancora una strana sensazione finale che tende all’amaro.

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vintage 2000, Colore giallo paglierino un po’ più carico. Perlage molto esuberante. Al naso sono colpita da (1) note affumicate, vegetali e idrocarburi. Poi (2) note dolci di vaniglia e fiori di campo. Infine (3) note mentolate. 1, 2 e 3 nell’arco di tre ore …. Al palato la bollicina è cremosa e avvolgente, molto più del 2002. Molta freschezza, mineralità e sapidità mi fanno dire che il Cristal è un vino SAPORITO, non voglio proprio dire ‘arricchito di sapore’ ma comunque sembra diverso.

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vintage 1999, Colore giallo paglierino ancora un po’ più carico. Al naso la prima nota è vegetale e metallica, poi fiori di camomilla e ancora note affumicate. Al palato la bollicina è ancora bella e aggressiva. Molta dolcezza, morbidezza, cremosità, mineralità e sapidità. Anche questo vino è molto saporito. Finale leggermente ammandorlato. Questo 1999 sarà il millesimo che meglio uscirà tra tutti. Grande piacevolezza. Il Cristal che ci si aspetta!!!!

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vintage 1997, Colore giallo dorato. Al naso è intensamente vegetale di cavolo cotto e zuppa di funghi. Affumicato, tabacco bagnato. Crosta di formaggio. Quasi salmastro. Tutti sentori un po’ (tanto) negativi. Al palato la bollicina è ancora aggressiva con molta acidità. Gusto di zenzero. Piccantezza. C’è dis-equilibrio tra naso e bocca! Queste note (disgustose) di cavolo cotto continuano a tornare. Non invoglia la beva. Ancora dopo tre ore continua a esprimersi in maniera strana e scomposta. Il tappo era bello, però. Io non riesco a berlo! CHE DELUSIONE !!!

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vintage 1993, Colore giallo dorato. Al naso note di frutta cotta buona e note di distillato di pera. Sentori di latte, ancora un po’ di vegetale e del fungo. Dopo qualche ora il vino è cambiato. Si rende più gentile e fine al naso ed escono le note balsamiche. Al palato c’è ancora molta freschezza. La bollicina è ancora presente, ma non persistente come nelle altre annate. In bocca diventa sempre più buono, più fine, più elengate.

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Conclusioni: Tutte le annate assaggiate hanno in comune questa nota vegetale all’olfatto che nel 1997 si esprime in modo davvero scomposto e negativo. E non cambia, in alcuni casi peggiora. In bocca è sempre molto saporito, con queste note minerali e di ferro. La struttura ricorda sempre quella di un grande vino, da abbinamenti importanti. La 1999 è la bottiglia quasi perfetta, bella, buona, di corpo, fine e gentile. Una su 5 ce la fa! Non sembra essere uno Champagne immediato, insomma. Si ha quasi la percezione di essere di fronte ad un vino che segue certi principi tipo Bio finanche Biodinamici … solo dopo ore che i vini sono nei bicchieri si raggiunge quel momento di fusione e di equilibrio (tranne sempre per il 1997) tra l’aspetto alfattivo e quello gustativo. Le note negative di gomme bruciate, di cavolo, pian piano se ne vanno. Solo dopo ore si incomincia a parlare di finezza ed eleganza. Perplessità per questa laconica pulizia e finezza. Mi rendo conto che non c’è subito un’immediatezza tra le sensazioni che sento all’olfatto e le sensazioni gustative. Non sento l’ARMONIA. Sono un po’ disorientata, in quanto questo Champagne si vende in enoteca con grande facilità, nonostante il prezzo importante (circa chf 200.00). È di sicuro una bottiglia ‘status symbol’ che va ‘alla grande’ nei locali notturni e discoteche di lusso (di Lugano). E mi chiedo: proprio in queste situazioni uno Champagne dovrebbe svelarsi subito nella sua finezza ed eleganza; nella sua grandezza e maestà; nella sua freschezza e pulizia; in una certa immediatezza di gusto e di piacevolezza … Invece queste annate non lo hanno fatto. Incomincio ad apprezzarle solo dopo ben tre ore che sono nel bicchiere.

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Vittoria Fagetti

8 dicembre 2012

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