accoglienza
domenica 14 giugno 2015 è stata l’occasione, straordinaria, per assaggiare 3 annate di Vinattieri rosso: la 2009, la 2005 e la 1995. L’evento propizio è stata la commemorazione dei 30 anni di attività dell’azienda.
2009. Colore rubino carico, intenso e profondo per un Vinattieri 2009 che si presenta succoso, pieno, ricco, potente. Molta freschezza e una giusta sapidità. Lascia tutti di stucco per la sua consistenza e la sua materia e la sua persistenza e la sua carica tannica. Note fruttate, floreali, speziate, intense e persistenti, che si rincorrono, migliorano in complessità e ampiezza. Un vino che in gioventù si presenta in veste più moderna, accattivante, dinamico. Tutti i presenti ne sono assolutamente rapiti!
2005. Passiamo ad assaggiare un’annata un po’ più affinata: il Vinattieri 2005. Di colore rubino intenso con riflessi granati, un po’ più evoluto. Appena servito, qualcuno dice, si ha una leggera sensazione di chiusura. Penso sia solo il reale confronto con l’annata 2009 ancora nel bicchiere. Il 2005 si presenta infatti un po’ meno aggressivo e potente, con delicate note animali, di fieno bagnato, note fruttate un po’ più evolute e gentili. Una sensazione di maggior eleganza per un vino che adesso, dopo 10 anni, incomincia ad esprimersi con grande piacevolezza, morbidezza, equilibrio. Mineralità bene espressa e un tannino assolutamente integrato, setoso, gentile. Persistenza di aromi e di gusto. L’età adulta del Vinattieri si esprime con elegante fermezza.
1995. La vera sorpresa di questa giornata è il Vinattieri 1995. Di colore ancora piû evoluto, granato un po’ meno intenso e profondo, con riflessi aranciati. Vivo! Al naso ci accoglie con intense note di cuoio e di stallatico, l’animale che ricorda molto i vini francesi di Bordeaux. Note minerali, di terra, di sottobosco, olive nere, boletus, note balsamiche e sensazioni terziarie eleganti e persistenti. Al palato il vino si presenta con grande equilibrio, morbidezza, eleganza, austerità. Il tannino è una seta con trama fine, di seta e calda. C’è ancora molta succosità. C’è ancora molta frutta, al gusto e all’olfatto. Dopo 20 anni è ancora un vino che si esprime con tanta personalità, con tanta energia. Nell’arco di poco tempo vengono stappate diverse bottiglie. Alcune sono buone da subito, altre necessitano di maggior ossigenazione. Nel berlo, penso: ‘quando si dice: un Pomerol’!
Il Canton Ticino produce vini a base di Merlot e sicuramente è confrontato e si sente confrontato con i vini di Bordeaux. A volte, quando non si raggiunge la finezza e l’eleganza francese si tende a giustificare la differenza con la differenza del terroir, della storia e dell’esperienza. Giusto! nella maggior parte dei casi. Ma quando c’è similitudine e c’è personalità e c’è grandezza, penso sia giusto anche esaltare il paragone!