il Räuschling è un vitigno a bacca bianca, di origini antiche e pressochè sconosciuto, coltivato e vinificato da Hermann Schwarzenbach nel comune di Meilen sul Lago di Zurigo, Svizzera. Questa sera ci avventuriamo in una degustazione di diverse annate in verticale, partendo dall’annata 2012 fino al 1977. Le annate sono 2012, 2011, 2010, 2009, 2008, 2007, 1995, 1987, 1985, 1983, 1977.
In questa fotografia si vede molto bene l’evoluzione del colore: annata 2008 a sinistra e annata 1977 a destra.
degustazione dell’annata 2012: tappo a vite, un vino giovane che appena aperto e servito nel bicchiere si presenta con molta intensità di profumi e una gran bella piacevolezza. È floreale, fruttato con sentori di agrumi e frutta tropicale, sentori di ortica e foglia di pomodoro. Intenso, bello, espressivo. Al palato è molto sapido, quasi salato. C’è consistenza e si ha una bella sensazione finale di dolcezza. La prima bottiglia ci entusiasma molto.
annata 2011: tappo a vite, anche questa bottiglia si esprime con intensità al naso. Note minerali, note fruttare e note floreali ancora più intense rispetto al 2012. Al palato poi è ancora più minerale, più sapido soprattutto e si ha una sensazione di maggior freschezza data da un’acidità molto citrica. Si ha la sensazione di astringenza.
annata 2010: tappo a vite. Incominciano le note olfattive un più evolute: sentori minerali che vanno nella direzione degli idrocarburi e frutta secca. Al palato si ha una sensazione molto citrica e di astringenza. Molta freschezza. Il corpo è più snello rispetto alle due annate assaggiate in precedenza ed esprime più eleganza e più aristocraticità.
annata 2009: in questa fase il vino è un po’ chiuso. Fatica ad esprimersi sia al naso che al palato. Sensazioni di distillato di mela, frutta secca, molta acidità.
annata 2008: qui la frutta è più matura. Note di pesca e mela cotogna, ananas sciroppato, strudel. Molta complessità. Al palato è molto fresco, astringente di acidità, minerale, ampio, caldo, elegante, persistente con una sensazione di pepe sul finale. Il vino non presenta alcun segna di stanchezza, è vivo e giovane.
annata 2007: una bottiglia che si esprime con note di pera william, distillato di pera, miele d’acacia. Al palato si percepisce una maggior struttura. L’acidità è elevata ma ben in equilibrio con il corpo e la consistenza. Volume.
annata 1995: dopo una carrellata di annate in successione, facciamo un salto e andiamo indietro di più di 10 anni. Il tappo è ancora a vite, il colore è ancora abbastanza chiaro e limpido, al naso note di frutta secca e di miele. C’è dolcezza. Petali di rosa. Uno SPETTACOLO di vino da sentire e scoprire. Note minerali. Al palato l’acidità è elevata e si ha la sensazione di astringenza. Anche l’aspetto minerale è notevole: si ha la sensazione del SASSO, della pietra. Ha un corpo più snello ma non si ha la sensazione di un vino bianco di 18 ANNI. È ancora vivo. Certo risulta un po’ aggressivo dalla parte dell’acidità.
annata 1987: tappo di sughero. Il tappo non ha tenuto, piena ossidazione.
annata 1985: tappo di sughero. Il tappo è conservato meglio rispetto al 1987, ma le note di ossidazione sono abbastanza invadenti.
annata 1983: questa bottiglia ha tenuto molto meglio, leggere note ossidative, che lasciano spazio a sentori di frutta secca, distillato tipo sherry, sapone di marsiglia. Al palato rimane ancora una certa vivacità, freschezza, mineralità.
annata 1977: questa bottiglia sorprende. Non ci sono note di ossidazione, bensì evoluzione e maturazione. Note di frutta candita, frutta secca, foglie secche. Al palato si sente ancora molta freschezza. Ritornano al gusto il sentore di distillato, whisky, e note di miele. Sensazioni torbate. Interessante. Ancora una volta ho la possibilità di assaggiare un vino bianco del 1977 dopo circa 35 anni. Oltre alla didattica c’è anche un aspetto più emotivo, quasi romantico.
leggi l’articolo relativo alla degustazione scritto dagli organizzatori, i “ragazzi appassionati” di NonSoloDiVino: qui
Vittoria Fagetti
24 marzo 2014