Interessante degustazione e confronto di diverse annate di due vini prodotti dall’azienza MONTEVERTINE, nata nel 1967 a Radda in Chianti.
Il Montevertine nasce nel 1971 come Chianti Classico, un vino a base di Sangiovese con un aggiunta di Colorino e Canaiolo, come da disciplinare. Dopo qualche anno, nel 1977, si decide di vinificare il Sangiovese completamente in purezza: nasce il Pergole Torte. Inizialmente viene chiesto al consorzio di etichettarlo come Chianti, ma la domanda viene respinta mancando nell’assemblaggio gli altri vitigni previsti dal disciplinare. Il produttore decide perciò di lasciare il consorzio e da quel momento i suoi vini sono classificati come Vini da Tavola. La storia dell’azienda si trova tutta raccontata sul sito internet del produttore (qui).
Iniziamo la degustazione con 4 annate di Montevertine: 1999, 2001, 2004, 2010
Il Montevertine è costituito da uve: Sangiovese 90%, Canaiolo e Colorino 10%. Dall’annata 2009 la cantina ha iniziato a condurre la vigna in maniera biologica. Fermentazione in vasche di cemento per circa 21 giorni, affinamento per 24 mesi in botti di rovere. È prodotto dal 1971. Il Montevertine è un vino prodotto e vinificato in modo TRADIZIONALE. A base di Sangiovese con un aggiunta di un 10% di Canaiolo e Colorino, affinato in grandi botti di rovere come la tradizione del Chianti Classico prevede.
annata 1999: percentuale alcolica 12.5%, al naso note di cuoio e sentori floreali e fruttati tenui e gentili, un tocco di tamarindo. Complessità e intensità olfattiva abbastanza intrigante. Balsamico. Al palato il vino è tutto proteso verso una carica di acidità che risulta essere fin troppo preponderante. Molta mineralità e sapidità. Sensazione calorica. Tannico, austero. Al gusto si ha la sensazione del lampone, sorprendente.
annata 2001: percentuale alcolica 12.5%, note di cuoio e di lampone, intensità, complessità. Al palato il vino ha più corpo rispetto all’annata precedente. Anche qui la componente di acidità è abbastanza prevalente e il tannino ancora molto vigoroso. C’è più potenza, più sostanza, più equilibrio: le componenti dure di acidità e tannino sono ben bilanciate con le componenti di morbidezza e frutto. Un vino elegante, assolutamente pronto da bere.
annata 2004: percentuale alcolica 13%, ancora note di cuoio, che emergono subito, ancora prima delle sensazioni floreali e fruttate. È caldo, è tannico, è morbido, ma soprattutto ha una carica di freschezza e acidità importante, insieme all’espressione minerale e di sapidità. Equilibrio. C’è molta complessità. Mi sembra una bottiglia quasi perfetta, pronta per la beva, armonico. Grande espressione minerale.
annata 2010: percentuale alcolica 13%, nel bicchiere si esprime subito con una forte ed intensa componente floreale e fruttata, soprattutto di lampone e amarena. Molta freschezza, molta mineralità, molta sapidità. È già pronto da bere, anche se il paragone con le altre annate rende ancora più evidente una certa ‘aggressività’ dovuta proprio alla gioventù del vino. Astringenza dovuta ad un tannino ancora giovane. È caldo, note dolci di caramelle alla frutta: succo, polpa, sostanza.
direi che il carattere del MONTEVERTINE è una straordinaria espressione minerale, accompagnata ed evidenziata anche da una importante carica di acidità e di sapidità. Forte ed espressiva presenza del terroir.
Passiamo dunque alle PERGOLE TORTE. Suddividiamo la degustazione in due momenti, in ognuno dei quali assaggiamo 4 annate.
Le Pergole Torte nascono da uva Sangiovese 100%
il vigneto ‘Le Pergole Torte’ è stato piantato nel 1968 e copre una superficie di 2 ha, dall’annata 2009 a conduzione biologica
fermentazione in vasche di cemento per circa 25 giorni e affinamento per 18 mesi in botti di rovere + 6 mesi in barriques. Prodotto dal 1977.
Le annate in degustazione questa sera: 1992, 1993, 1998, 2000, 2001, 2006, 2008, 2009
annata 1992: il colore del vino non è completamente limpido, appena versato nel bicchiere (e nonostante la bottiglia fosse stata aperta un paio di ore prima) il vino si presenta al naso con note di sottobosco, muschio, terra, fungo, leggero catrame, cuoio, ma anche con (persistenti) sentori di colla e di polvere, che mi disturbano un po’. D’altronde stiamo assaggiando un vino con 22 anni di vita. Quando lo assaggio, poi, mi rendo conto che c’è ancora molta vitalità, molto carattere, molta forza in questa bottiglia. L’attacco è di grande freschezza e mineralità. Riprende il discorso del Montevertine assaggiato prima. È caldo, lungo, persistente, tannico. Al gusto si ha anche una bella sensazione finale di frutta. Al naso, però, le note di colla ritornano. Non c’è corrispondenza tra le sensazioni olfattive e le sensazioni gustative. Una possibile spiegazione potrebbe essere la conservazione della bottiglia, oppure il tappo che ne ha modificato alcune caratteristiche …
annata 1993: anche questa annata presenta lo stesso ‘difetto’: non c’è corrispondenza tra le sensazioni olfattive e le sensazioni gustative. Fungo, sottobosco, muschio, terra, colla, polvere, persino note di brodo, tabacco, goudron al naso … e poi grande espressione al gusto che finisce persino con piacevoli sensazioni di frutta. Acidità, tannino, calore, forza, persistenza, ma non c’è corrispondenza e non c’è armonia.
annata 1998: con questa bottiglia si ha un miglioramento di sensazioni che tendono ad una maggior piacevolezza. Note di frutta quasi dolce, mineralità e sapidità, il vino è succoso, tannico, persistente, la musica cambia e migliora!
annata 2000: ecco che finalmente con questa annata il vino si esprime in maniera completamente diversa, più elegante, più gentile, più femminile. Al naso prevalgono le note dolci di vaniglia e lampone. In bocca è piacevole, buono, equilibrato, gentile. Tende alla dolcezza e alla morbidezza. La frutta è matura, quasi una composta (ho quasi una sensazione stucchevole nel confronto con le annate precedenti)
La discussione si accende. Non siamo tutti d’accordo. Le bottiglie del 1992 e del 1993 mi sembrano 2 valorosi guerrieri feriti. Hanno ancora tanta voglia di combattere, esprimersi, dare … ma sentono la stanchezza della ferita, ovvero del difetto, delle sensazioni olfattive oramai modificate! Qualcuno parla perfino di ‘mani diverse’, di vinificazioni differenti, ma io non credo che ad un certo punto degli anni ‘90 ci sia stata una svolta, un cambiamento nel processo di vinificazione dalla quale nasce un vino con un’impostazione diversa (più costruita). Io penso che quelle due bottiglie, questa sera, abbiano semplicemente un’imperfezione.
Questa mia convinzione viene poi confermata all’assaggio delle 4 annate successive. Vini che esprimono tutti un carattere di finezza, dolcezza ed eleganza, senza neanche un piccolo difetto.
annata 2001: al naso sentori dolci di frutta dolce matura, in bocca mineralità, sapidità, dolcezza. L’acidità è ancora molto importante, ma è come mascherata e coperta da sensazioni di morbidezza in bell’equilibrio.
annata 2006: dolcezza, freschezza, equilibrio, materia, succo, eleganza
annata 2008: note di lampone e ribes, sensazione di ricchezza e di concentrazione, succo, sensazione di dolcezza (quasi stucchevole), diciamolo: è buonissimo! Ma è lo stesso vino che prima ho assaggiato con le annate 1992 e 1993. Cosa hanno in comune? sembrano vini diversi!
annata 2009: ribes, dolcezza, certo in queste annate più giovani c’è meno complessità, sono abbastanza monotematiche su queste note di frutta e dolcezza, intensità, molta morbidezza, tannino vellutato, mineralità, sapidità, me lo bevo tutto!
Montevertine e Pergole Torte sono due vini con ambizioni diverse: il primo si concentra sull’espressione del terroir con queste componenti di acidità e di mineralità sempre molto marcate; il secondo tende più alla piacevolezza, alla finezza, alla morbidezza, non dimentica il territorio, ma vuole anche e soprattutto farsi amare, per piacere!
Sono due vini che nascono dalle stesse mani, con le stesse uve, il sangiovese, ma che hanno due caratteri diversi. Un po’ è il terroir, un po’ sono i metodi diversi di vinificazione, uno più tradizionale, uno più internazionale (dato dall’uso della barrique), un po’ sono le nostre aspettative, un po’ sono le bottiglie stesse, la loro conservazione, e un po’ è di sicuro la nostra predisposizione alla degustazione.
Ho letto a posteriori il commento che ha scritto Antonio Galloni nel 2012 dopo aver assaggiato le Pergole Torte 2009: dice che Le Pergole Torte 2009 non è un grande vino italiano e toscano, ma è semplicemente uno tra i più grandi vini del mondo! Adesso ci credo. È talmente buono, dolce, succoso, polposo, rosso e ancora dolce e succoso!
Sono abbastanza confusa però: sembra che venga preferita la piacevolezza all’abbinamento, la modernità alla tradizione, la cantina alla vigna, la dolcezza all’acidità, la costruzione all’espressione! La mia sorpresa e il mio senso di confusione è che questo giudizio viene da un critico maschile e non da un critico femminile …
a giugno 2010 – The Wine Advocate (Antonio Galloni), scrive a proposito di PERGOLE TORTE 2009:
The 2009 Le Pergole Torte is flat-out great. Layers of fruit wrap around the palate in this flashy, seductive Pergole Torte. There are no hard edges to be found. Sweet red cherries, roses, spices and mint are layered into the silky, radiant finish. The 2009 is a wine of extraordinary elegance. Today the 2009 comes across as a smaller scaled version of the 2007. This is also the first year of biological farming at Montevertine. Despite the heat wave in August, Martino Manetti waited until October 12 to bring the Sangiovese in. Anticipated maturity: 2017-2039.
In a week during which I tasted most of the reference point Sangioveses and Sangiovese-based reds, one wine stuck out – Le Pergole Torte. Quite honestly, I had a hard time getting to sleep the night I tasted these wines. They were that viscerally thrilling. Le Pergole Torte isn’t a great Tuscan or Italian wine. It is simply one of the world’s elite wines. Montevertine is located in Radda, one of the coolest, highest-altitude spots in Chianti Classico. When I visited last April, the vineyards were noticeably more backward in their development relative to what I had seen in the other parts of the region. Le Pergole Torte was a groundbreaking wine when it was first conceived…
prosit,
Vittoria Fagetti
8 settembre 2014