ospitalità
posizione geografica
architettura cantina
Ancora u
Tante belle parole di lode che aumentano le aspettative di questa degustazione.
I vini che Lisetta Lucchini ci propone sono i seguenti: Moncucchetto (2007, 2000, 1997) – Moncucchetto Riserva (2005, 2000, 1999) – Moncucchetto (2009)
Il Moncucchetto è prodotto con uve Merlot 100%, vinificate in acciaio e affinato per circa 12 mesi in barriques di secondo e terzo passaggio.
il 2007 è iniziato con temperature quasi estive, mai registrate, da gennaio a maggio. A gennaio solo 1 notte la temperatura è scesa sotto lo zero. A giugno poi si sono verificate alcune grandinate. Luglio caliente. Alla vendemmia si sono registrate un’acidità di 8.4 e una gradazione Oechsle di 90.
appena versato il vino nel bicchiere presenta una leggera volatile e una pungente nota alcolica di ciliegia sottospirito. Lascio respirare e mi concentro sull’analisi visiva: il colore è vivo, non ricco di materia colorante, caratteristica che ritroveremo poi in tutti gli altri vini, ancora tendente al rubino, ma con riflessi granato.
Al secondo naso il vino è già molto cambiato. Note legate a sentori di tostatura, cacao, caffè, tabacco, leggera vaniglia. Note fruttate di more, ciliegie nere, ribes nero, una frutta che va verso la confettura. Sentori balsamici e note mentolate. Note floreali di petali di fiori in essicamento. E ancora sentori speziati di pepe e chiodi di garofano. In bocca è molto minerale, caldo, sapido, fresco di acidità. Un vino di struttura e di corpo che colpisce molto. Ritorno su questo vino più volte durante tutto il tempo della degustazione, e anche dopo ore, anche dopo aver assaggiato le riserve, trovo questo 2007 sempre pronto a regalare sensazioni di finezza ed eleganza, profondità e persistenza, equilibrio. Una grande bottiglia!!!
A volte le aziende produttrici puntano su vini di maggior spessore e concentrazione per stupire i consumatori e gli assaggiatori. Ma credo che la vera forza espressiva venga comunicata da vini più semplici, più naturali e più tangibili, come questo!
nel 2000 si è avuto un mese di luglio piovoso e freddo. Un tornado ha investito la fattoria e i vigneti. Poi agosto e settembre sono stati due mesi molto caldi con molto sole. Alla vendemmia si sono registrate un’acidità di 9.5 e una gradazione Oechsle di 83.
Il colore del vino è granato, il liquido è limpido, chiaro, non ricco di materia colorante. Al naso si presenta con lievi note di riduzione, che vanno via via a svanire con l’ossigenazione. Il vino si presenta ricco di note di tabacco, terra bagnata, composta di frutta, in particolare di ciliegia e di mora. In bocca, poi, si presenta molto caldo, molto minerale, leggermente piccante e fresco di acidità. È persistente, tannico, fine, elegante. Si percepisce lo stato evolutivo già abbastanza avanzato. Meno intensità rispetto al 2007. È comunque una bottiglia che regala ancora molta piacevolezza.
il 1997 è iniziato con una primavera di siccità, giugno caldo e bello, luglio e agosto con leggera piovosità e un settembre molto bello che salva la vendemmia, quando si sono registrate un’acidità di 5.5 e una gradazione Oechsle di 86.
Il vino che mi è stato servito non era davvero rappresentativo e dopo il cambio di bottiglia ho potuto assaggiare un vino straordinario per limpidezza di colore, ampiezza di profumi e aromi, con sensazioni dolci e balsamiche. Un tannino molto fine, integrato, quasi pastoso. Equilibrio, finezza, armonia.
Queste tre bottiglie hanno dimostrato un grande carattere e una bella capacità espressiva della cantina e del terroir dove nascono. Sono tutte bottiglie da aprire e far respirare. Non bisogna aver fretta di bere i vini Moncucchetto. Ancora dopo un paio di ore abbiamo un 2007 che si esprime meravigliosamente con caratteristiche di gioventù e di forza. Un magnifico 2000, anche se sembra aver corso leggermente e un’armonia quasi fastosa nel 1997.
il primo vino prodotto da Cristina Monico nella nuova cantina, firmata dall’architetto Mario Botta. È tutto nuovo: l’enologo, la cantina e poi anche l’etichetta!
il colore è di un rosso rubino vivo e acceso, ma ancora non eccessivamente colorato. Al naso è ricco di sensazioni fruttate, frutta matura, di more, di ciliegie nere, di mirtillo. Note minerali di grafite, leggera speziatura. In bocca risulta ricco e succoso, sapido, minerale, caldo, equilibrato. È molto piacevole e molto espressivo. Suscita il consenso generale. Sul finale, lungo, una bella sensazione di dolcezza.
Il Moncucchetto Riserva è prodotto con uve Merlot 91% e Cabernet Sauvignon 9%, selezionati dai ceppi più vecchi (del 1964). La vinificazione avviene in acciaio e l’affinamento in barriques nuove per 20 mesi.
nel 2005 abbiamo avuto un gennaio molto secco, un febbraio sottozero, maggio e giugno molto caldi e un agosto piovoso. Alla vendemmia si sono registrate un’acidità di 6 e una gradazione Oechsle di 86/95. (il secondo dato è riferito al vigneto meglio esposto e meglio protetto).
In questa bottiglia, già dal colore, vediamo una differenza con i vini assaggiati prima. Qui c’è più materia colorante e intensità. Al naso escono note fruttate di more e ciliegie e ribes; spezie quali il pepe bianco e la cannella dolce; balsamicità, tostatura, vaniglia, tabacco e sigaro. In bocca è piccante, sapido, minerale, con un tannino ancora leggermente graffiante e leggermente astringente. C’è finezza ed eleganza e più persistenza finale, rispetto al Moncucchetto tradizionale.
nel 2000 (come sopra) si è avuto un mese di luglio piovoso e freddo. Un tornado ha investito la fattoria e i vigneti. Poi agosto e settembre sono stati due mesi molto caldi con molto sole. Alla vendemmia si sono registrate un’acidità di 9.5 e una gradazione Oechsle di 83.
Il colore è chiaro e limpido. Al naso si ha subito la sensazione di un vino molto fine ed elegante con note di frutta in confettura e leggermente sottospirito. Note balsamiche. In bocca si ha una bella sensazione di dolcezza. Il vino è dinamico, vivo, presenta ancora un carattere giovane e di entusiasmo. C’è molta energia.
Interessante confronto di due vini della stessa annata: mentre il tradizionale mostrava segni di una certa evoluzione, questa riserva è diversamente dinamica e vigorosa. Si capisce bene, qui, la valenza della selezione delle uve, soprattutto in una vendemmia difficile quale è stata per loro!
il 1999 è stata considerata l’estate del secolo in tutta Europa con un luglio e un agosto caldi e torridi… dappertutto tranne in Canton Ticino dove si è avuta molta umidità. Molti produttori non hanno raccolto e le gradazioni sono state basse. Alla vendemmia si sono registrate un’acidità di 8 e una gradazione Oechsle di 82.
Al naso il vino si presenta più evoluto con sentori di frutta più matura. Sembra esserci un po’ meno complessità. Note di terra, tabacco, tostatura, caffè in torrefazione, nota alcolica, fieno essicato. In bocca poi grande sapidità e mineralità. una forte acidità e freschezza. Il vino inizia sottile, snello e poi si allarga, di calore e persistenza. È più austero rispetto al 2000 con un finale leggermente ammandorlato. Un vino ancora buono, che perde un po’ il confronto con le altre annate!.
Vittoria Fagetti
7 ottobre 2015
altri articoli correlati: qui e qui