sabato, Dicembre 14, 2024
Ticivino – recensioni vini del Ticino

LE MACCHIOLE – Bolgheri

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Ancora una volta ci ritroviamo tra amici per approfondire, attraverso l’attenta degustazione di alcuni suoi vini, la storia di un’azienda, che, in quel di Bolgheri, è diventata nell’arco di 30 anni, da quando è nata, un punto di riferimento proprio per quella regione.  Parlo di LE MACCHIOLE, un’azienda abbastanza giovane, fondata nel 1983 da Eugenio Campolmi e della moglie Cinzia Merli, che da una decina d’anni ha preso la direzione dell’azienda, dopo la scomparsa del suo fondatore.  L’azienda ha dimensioni medio piccole: i vigneti si estendono attualmente su 22 ha. Il vino storico dell’azienda è il PALEO, inizialmente nato come assemblaggio di più vitigni (Merlot, Cabernet e Sangiovese), diventa Cabernet Franc in purezza in seguito. Nel 1994 nascono 2 nuovi vini: SCRIO e MESSORIO, rispettivamente Syrah in purezza e Merlot in purezza.  A volte succede che la storia di un’azienda che si ‘mette in gioco’ nel mondo ‘imprevisto’ del vino si possa riassumere in due concetti fondamentali: sperimentazione e trasformazione. Mi sembra che questo percorso sia stato seguito anche da Le Macchiole.

1 – Sperimetazione: prove di vinificazione, prove di impianto, prove con diversi vitigni, prove di assemblaggi, prove di vinificazione in purezza. Prove! Ogni annata risulta diversa e in alcuni casi non è solo una questione di andamento climatico. I primi successi per Le Macchiole arrivano verso la metà degli anni ‘90, quando le ‘grandi guide’ sia straniere che italiane sembrano accorgersi dell’eccellenza dei vini prodotti. Bisogna anche dire che dal 1991 in azienda arriva il giovane enologo Luca d’Attoma, classe 1964, con esperienze maturate a Conegliano Veneto, dove ha conseguito il diploma in enologia, poi presso l’azienda Bellavista in Franciacorta, in seguito collabora con Castello d’Albola nel Chianti Classico e con la Fattoria Ponte a San Gimignano e ancora la Fattoria Montellori in Chianti per arrivare nel 1991 a collaborare con Le Macchiole come consulente. La sorpresa di questa degustazione è proprio l’assaggio della prima annata di Messorio, il 1994, l’inizio del sogno e anche l’inizio della sperimentazione, che porterà ad una svolta importante fino a quando con l’annata 2008 si aggiudicheranno i 100 punti dalla guida Wine Spectator. Vi dico già sin d’ora che il 1994 sarà una rivelazione e aggiungo che (presto) assaggerrò anche l’annata 2008, alla cieca e nascosta in una degustazione di 9 importanti merlot in purezza italiani e stranieri! Provvederò ad aggiornare la degustazione.

2 – Trasformazione: la svolta arriva dopo i primi anni del 2000, quando la direzione dell’azienda viene presa da Cinzia Merli. Sotto la sua guida si trasforma il carattere e anche un po’ la filosofia dell’azienda, più verso principi legati alla viticoltura biologica fino alla sperimentazione della biodinamica, che attualmente si applica su 5 ha di vigneto. Il sogno no, quello resta, e di sicuro si continua a perseguirlo e a realizzarlo, ogni anno, ad ogni vendemmia. L’espressione del territorio di Bolgheri attraverso l’esaltazione della sua mineralità ne è la prova più evidente, mettendo da parte l’eccessiva concentrazione dei caratteri fruttati dell’uva. Il rispetto del terreno e della vigneto sono di sicuro la via.

Questa sera andiamo a degustare:

  • Paleo 2005alt
  • Paleo 2001
  • Scrio 2001
  • Scrio 2000
  • Scrio 1999
  • Messorio 2002
  • Messorio 1994

Le informazioni relative alle schede tecniche e all’andamento delle annate sono copiaincollate dal sito internet del produttore.

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Paleo Rosso IGT Toscana

Composizione: 100% Cabernet Franc

Vigneti: Puntone 1993, Casa Nuova 1998, Vignone 1999, Madonnina 2002

Primo anno di produzione: 1989

Composizione del terreno: I vigneti si estendono su terreni argillosi e di medio impasto con presenza di scheletro di origine alluvionale e frammenti di natura calcarea

Produzione media per pianta: 700 gr

Vinificazione: Fermentazione e macerazione 20 gg ca. e Affinamento: 14 mesi in barrique, nuove al 75%, e 25% barriques di secondo passaggio

Paleo 2005,  andamento annata 2005: Inverno con temperature medie piuttosto basse e qualche nevicata. Ottimo andamento della primavera, con temperature miti. Giugno e luglio sono stati soleggiati e caldi, con qualche occasionale recipitazione, accelerando comunque l’invaiatura. Agosto, invece, è stato un mese piuttosto freddo, con temperature medie attestate intorno ai 24°C e con copiose piogge nel periodo di ferragosto. Qualche pioggia si è avuta anche a settembre, ma le brezze marine hanno provveduto ad asciugare velocemente i grappoli. Con un buon lavoro in vigna, sia sotto l’aspetto sanitario, sia sotto l’aspetto di maturazione, si sono ottenute comunque uve sane e mature con un buon potenziale polifenolico. Le uve merlot sono state vendemmiate nella prima parte di settembre, mentre il cabernet franc è stato raccolto a fine settembre.

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Iniziamo la degustazione dall’annata più giovane, che si presenta al naso con una nota alcolica abbastanza invadente. È assolutamente CHIUSO… bisogna aspettare e aspettare. Finalmente dopo averlo riprovato più volte escono note balsamiche importanti, in particolare di resina e di pino, seguite da note di frutta matura che fanno molta fatica ad esprimersi.

al palato il vino si esprime con una grande freschezza e una grande mineralità, quasi pungente. È molto asciutto. Col tempo diventa abbastanza cremoso e intenso. Finalmente si sente un po’ di frutta rossa matura ed essicata e assolutamente nessuna dolcezza. Mi piace molto un vino che non deve piacere a tutti i costi!

Paleo 2001,  andamento annata 2001: Inverno mite e anticipo di germogliamento. Gelata alla vigilia di Pasqua (-3°) che ha provocato danni a macchia di leopardo, ma soprattutto nelle zone basse. Primavera fresca all’inizio, poi picchi di caldo in maggio. Estate nella norma con la seconda metà di agosto molto calda. Flussi di aria fredda all’inizio di settembre hanno rallentato la maturazione del cabernet, che si è comunque compiuta in maniera più che soddisfacente.

altL’annata 2001 si presenta al naso in maniera completamente diversa, rispetto al 2005. Da subito note di muschio e freschezza di erbe alpine. L’alcol è molto meno invadente rispetto all’annata assaggiata in precedenza. Ancora molta resina e pino. Eleganza.

palato: in bocca esplode di mineralità e freschezza. Ampio ed elegante. Lunga persistenza balsamica, insieme ad un gusto di ciliegia sottospirito. È molto asciutto. L’espressione di grande mineralità diventa sempre più elegante. Un vino saporito, entusiasmante e coinvolgente. Cremosità e una dolcezza appena appena accennata.

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Scrio IGT Toscana

Composizione: 100% Syrah

Vigneti: Casa Vecchia 1983, Puntone 1993, Madonnina 2002

Primo anno di produzione: 1994

Composizione del terreno: I vigneti si estendono su terreni argillosi e di medio impasto con presenza di scheletro di origine alluvionale e frammenti di natura calcarea

Produzione media per pianta: 800 gr

Vinificazione: Fermentazione e macerazione 20 gg ca.

Affinamento: 14 mesi. 70% in barrique nuove, 30% in barrique di primo passaggio

Scrio 2001,  andamento annata 2001: Inverno mite e anticipo di germogliamento. Gelata alla vigilia di Pasqua (-3°) che ha provocato danni a macchia di leopardo, ma soprattutto nelle zone basse. Primavera fresca all’inizio, poi picchi di caldo in maggio. Estate nella norma con la seconda metà di agosto molto calda. Flussi di aria fredda all’inizio di settembre hanno rallentato la maturazione del cabernet, che si è comunque compiuta in maniera più che soddisfacente.

altNaso: da subito abbiamo la sensazione di un Syrah ‘diverso’! Balsamico di pino e di resina; note di caffè, pepe, un po’ di tamarindo, carruba e note che ricordano il mondo animale.

palato: eccellente ed intensa mineralità e sapidità. Un vino caldo, lungo, persistente, saporito. Esprime eleganza e un po’ di dolcezza.

Scrio 2000,  andamento annata 2000: Eccellenti condizioni climatiche in primavera con instaurazione di ottimo equilibrio vegeto-produttivo delle piante. Invaiatura anticipata di circa 10 giorni (fine Luglio-inizio Agosto). Estate inizialmente regolare, poi torrida da metà agosto fino alla prima decade di settembre. Maturazioni anticipate che hanno portato ad anticipi di vendemmia anche di dieci giorni rispetto alla normalità.

altNaso: l’annata 2000, in questa bottiglia, non si esprime bene. Al naso non è un vino elegante. Note balsamiche di resina, ma soprattutto di cartone, lucido da scarpe, glutammato e vernice. Insomma …

al palato ancora molta mineralità e sapidità, con una sensazione pungente e sentori che ricordano lo smalto x unghie. Manca completamente di eleganza. Dolcezza finale.

Scrio 1999,  andamento annata 1999: Inverno freddo, ma primavera abbastanza piovosa e temperature superiori alle medie stagionali. Questo ha favorito un germogliamento anticipato con fioritura seguita da abbondante allegagione, che ha comunque provocato una produzione superiore alle aspettative. L’estate è iniziata con buona piovosità, che ha favorito un buon equilibrio vegetativo. In seguito il caldo e l’assenza di recipitazioni ha portato ad un anticipo dell’invaiatura di una settimana, con una notevole omogeneità dei grappoli. è stato in più casi necessario attuare un buon diradamento della produzione in eccesso. La maturazione delle uve è avvenuta nel migliore dei modi, grazie ad un mese di settembre dall’andamento climatico molto regolare.

altAl naso emergono spezie, pepe, profumi nobili ed eleganti.

una Syrah nobile e ricco di speziatura. Bellissimo.

al palato è molto elegante, minerale e sapido. Note di caffè intenso, diventa cremoso di cioccolato e caffè.

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Messorio – IGT Toscana

Composizione: 100% Merlot

Vigneti: Puntone 1993, Vignone 1999

Primo anno di produzione: 1994

Composizione del terreno: I vigneti si estendono su terreni argillosi e di medio impasto con presenza di scheletro di origine alluvionale e frammenti di natura calcarea

Produzione media per pianta: 900 gr

Vinificazione: Fermentazione e macerazione 20 gg ca

Affinamento: 14 mesi. 75% in barriques nuove e 25% di secondo passaggio

Messorio 2002,  andamento annata 2002: Primavera con temperature leggermente superiori alla media stagionale e con piovosità accentuata. Dalla metà di luglio in poi si è verificata una piovosità continua, con temperature generalmente inferiori alle medie. In raccolta l’andamento climatico è stato variabile, con un periodo stabile, nel quale sono state raccolte uve ad un discreto grado di maturità, e con un finale di nuovo piovoso, che non ha consentito, ad alcune aziende, di realizzare il vino di punta. La vendemmia 2002 è stata una delle più difficili dell’ultimo decennio.

altNaso: appena versato nel bicchiere mi giunge una nota non tanto piacevole che ricorda la crosta del formaggio. Nota che poi svanisce velocemente per non riproporsi più. Poi mi giungono sentori di erba umida, poi ancora di erbe officinali, come la salvia e un leggero rosmarino. Se al primo naso mi era parso non troppo elegante, ecco, che man mano che il vino respira, si apre, e giungono note sempre più eleganti, che spaziano da sentori balsamici a sentori un po’ più profondi anche di tabacco e cacao. Al palato è minerale e sapido. Molto persistente. I tannini sono eleganti. Retrogusto di composta di ciliegie, intenso. Poco legno e poca dolcezza. Abbastanza austero. È IL VINO CHE PIÙ MI HA EMOZIONATO DI QUESTA SERATA. Ne sono abbastanza sorpresa. Infatti non avevo grandi aspettative, dato il pessimo andamento dell’annata un po’ dappertutto in Italia. Ancora una volta mi devo ricredere. Mi è già capitato di aprire bottiglie di vini importanti dell’annata 2002 e trovarmi di fronte a prodotti eccellenti.

Messorio 1994, prima annata di produzion, 600 bottiglie prodotte. Andamento annata 1994: L’inizio della primavera caratterizzato da piogge importanti soprattutto nei mesi di Aprile e Maggio e da temperature sotto la media stagionale. L’estate nei mesi di Giugno e Luglio è stata priva di piogge significative mentre in Agosto le temperature sono state molto alte. Nonostante il caldo quasi “torrido” le nostre viti hanno avuto uno sviluppo ottimale del potenziale produttivo sfruttando le riserve idriche accumulate nei mesi primaverili. Le vendemmie hanno avuto inizio nella seconda settimana di Settembre con i nostri Merlot e si son protratte fino a fine mese con i Cabernet e il Sangiovese.

altal naso note terziarie, ampie, gentili, generose. Cacao, Tamarindo, foglie essicate di alloro, e poi una sensazione ‘cremosa’ che Francesco ha ricondotto alla ‘Caramella Rossana’!  alt … è vero !!! concordiamo (quasi) tutti! Al palato è ancora molto intenso di sapidità e mineralità. Sensazione di cremosità. Liquirizia. Lo assaggio e lo riassaggio. Ampio, generoso, ma anche austero e soprattutto minerale. Retrogusto di ciliegia. Il tannino è vivo e ancora abbastanza astringente. È un emozione poter assaggiare questa prima annata prodotta. Poche bottiglie, circa 600. Renato ha voluto condividere con noi questa rarità!

In conclusione direi che i vini di Le Macchiole ESPRIMONO soprattutto: mineralità, sapidità, balsamicità, eleganza, equilibrio, tannini eleganti. Altre caratteristiche: la ricerca del frutto rosso è secondario, il legno è molto ben dosato, non solo il legno non è mai eccessivo, ma a volte è un ospite silenzioso, che sostiene senza mostrarsi, ‘invecchiano’ bene, non sono tutti uguali, non sono scontati.

SCRIO, la Syrah, esprime molto la potenza della dolcezza. È il vino che PIÙ mi è piaciuto subito, appena versato nei calici … ma è anche il vino che MENO mi è piaciuto nell’arco della serata a causa della (troppa) dolcezza.

Sono stata assolutamento sorpresa dal MESSORIO, di cui non avevo grandi aspettative, proprio in merito alle due annate, che pensavo ‘minori’. La 2002, annata pessima un po’ dappertutto e la 1994, essendo la prima annata prodotta, ancora in fase di sperimentazione. Sembra infatti che non fosse stata mai neanche in vendita. Grazie a Renato che l’ha scovata, recuperata, acquistata in gran segreto! e soprattutto che l’ha voluta condividere con tutti noi.

Vittoria Fagetti

8 ottobre 2013

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AGGIUNGO, VOLENTIERI, ANCHE LE IMPRESSIONI DI RENATO:

Paleo 2005 è da subito un vino molto imponente, quasi aggressivo, raspante e caldo. Al naso si presenta verde vegetale, con note di margarina e note balsamiche, e tabacco, caratteristiche che presenteranno in comune anche tutti gli altri vini che seguiranno. Con il tempo tutti subiscono un’evoluzione positiva, in morbidezza, finezza e complessità e grande eleganza.

Paleo 2001, evidentemente, si pregia di un’ottima annata. La prima di questo meraviglioso Franc, pronto e oserei dire perfetto. Nessuna nota negativa, ma di grande finezza ed emozione… Beh con tutta la mia nostalgia per il mitico Paleo che dal ’90 sorprendeva sempre più nel tempo… bottiglia dopo bottiglia… ancora oggi di grande apprezzamento il 1999 e il 2000.

Scrio 2001, 2000, 1999 è forse facile dirlo, ma tutte le note della Syrah si percepivano: speziatura, pepe nero, fondente, erbe aromatiche, salvia, lauro e appunto una grande balsamicità. Nel 2001 e nel 1999 morbidezza ed eleganza, invece scarsa nel 2000 che è risultato di minor equilibrio.

Messorio 2002 e 1994, beh sono rimasto molto sorpreso da questo Merlot, il 2002, annata poco felice… ciò nonostante, si presenta da subito morbido, elegante, di struttura, con prevalenti sentori balsamici, ma anche di tabacco e di caffè, fine ed equilibrato. Il ’94, la primissima annata, direi perfetto nel complesso in linea al 2002, e ancora di grande piacevolezza.

Complimenti all’azienda LE MACCHIOLE, che posso dire di aver visto CRESCERE e diventare un bell’esempio del territorio nel territorio, in maniera più autorevole di altre…

Un caro saluto,

Renato Cordaro

PS: Le informazioni relative alle schede tecniche e all’andamento delle annate sono copiaincollate dal sito internet del produttore.

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