Claudio Tamborini è un grande! Bravo vigneron ma soprattutto grande entusiasta e grande sperimentatore. Siamo stati ospiti presso la sua cantina e abbiamo potuto assaggiare i suoi vini classici, quelli che hanno fatto la storia della cantina, e anche qualche prodotto un po’ più innovativo.
Innanzittutto un tour della cantina di Lamone e poi il via alla degustazione. Quest’anno c’è una novità. Dopo 25 di collaborazione con il bravo enologo Bruno Bernasconi, ecco che c’è un cambio al timone: il nuovo enologo, Luca Biffi, che ha incominciato proprio con la vendemmia 2015.
Durante la degustazione Claudio Tamborini ci ha accolto nella sua ‘sala sensoriale’, interessante e simpatica.
Abbiamo incominciato la degustazione assaggiando alcuni vini bianchi:
Terre di Gudo bianco 2014, Ticino doc, bianco da uve Merlot 100%, produzione annua di 80’000 bottiglie. Il vino si presenta piacevole con delicati sentori di fiori bianchi e note fruttate di pesca bianca e nespola. È fresco, abbastanza morbido con un finale leggermente ammandorlato.
Vallombrosa bianco 2014, Ticino doc, Tenuta Castelrotto, produzione annua circa 40’000 bottiglie. Nasce dall’assemblaggio di merlot vinificato in bianco 40%, chardonnay 40% e sauvignon blanc 20%. Questo vino ha un approccio un po’ più incisivo, con più freschezza e una maggior sensazione di acidità. È abbastanza ‘tagliente’ e leggermente astringente. È sapido con un gusto più intenso e succoso.
San Zeno Mosaico 2014, Ticino doc, circa 10’000 bottiglie prodotte all’anno. L’annata 2014 è uno chardonnay in purezza fermentato in barriques nuova, dove poi vi ha soggiornato per altri 8 mesi. Il vino si presenta più maturo, con maggior struttura, e molto piacevole. Al naso note di nocciola, mela cotogna, frutta matura. È un vino da bere negli anni, anche dopo cinque, otto anni dalla vendemmia. Adesso, da poco in commercio, è ancora abbastanza giovane, ma già rotondo, morbido e bello grasso. Certo emergono le note boisè, con una bella sensazione di sapidità e mineralità. Un vino da abbinamento con piatti a base di pesce e crostacei.
Runchet 2013, Ticino doc, merlot 100%. È il rosso di partenza della collezione Tamborini, quello da ‘grotto’, da zuppe, da polenta e luganighetta … Le uve sono tutte acquistate dai conferitori e arrivano in maggioranza dalla Malvaglia. È espressione di tipicità e semplicità. Ha una sensazione di gusto fruttata piacevole con una tendenza acida discreta e contenuta. Non graffia. Caldo, abbastanza alcolico, e corto, scivola via. Si percepiscono sensazioni leggermente erbacee e fruttate che richiamano la ciliegia. L’etichetta è stata disegnata dal pittore Fernando Bordoni di Lugano.
Terre di Gudo rosso 2013, Ticino doc, merlot 100%, produzione annua di circa 20’000 bottiglie. Vino interessante, gentile, non pesante, non aggressivo, non troppo costruito con una bella vivacità. Emergono note floreali, note fruttate e un tocco di liquirizia. È fresco, ancora abbastanza tannico. Qui c’è più struttura e persistenza, con belle sensazioni erbacee, buona sapidità e buona tannicità. Succoso e piacevole.
San Zeno 2012, Ticino doc, merlot 100%, 50’000 bottiglie prodotte all’anno. L’80% del vino fa affinamento in acciaio e un 20% resta in barriques nuove per circa 8/10 mesi. Il vino non è sempre stato fatto così. Il legno è stato introdotto dall’annata 2009. San Zeno è il vino storico di Tamborini. La prima bottiglia risale al 1978. Si presenta intenso con note fruttate di ciliegia matura e floreali. Leggera confettura di frutta scura, note speziate di pepe. È fresco, sapido, con sensazione di mineralità. Il tannino, forse anche dovuto all’annata, qui è più integrato, meno aggressivo rispetto al Terre di Gudo. Il vino è intenso, abbastanza persistente, succoso di frutta scura e leggere sensazioni erbacee.
San Domenico 2013, Ticino doc. Il vigneto di 3 ettari è situato a Neggio nel Malcantone ed è dal 1946 appartenuto alla fondazione religiosa delle suore domenicane che vi si sono dedicate per cinquantanni. Dal 2000 viene gestito da Tamborini che produce questo merlot 100%, affinato in barriques di secondo passaggio per circa 12 mesi. Il vino si presenta nel bicchiere di un colore rosso rubino carico e abbastanza scuro ed intenso. Al naso si hanno subito sensazioni boisè che comunque lasciano spazio alle note fruttate di cassis e di more. Dolcezza olfattiva che si riscontra anche al gusto. È fresco, abbastanza tannico, concentrato, pieno, ricco, molto piacevole e di grande bevibilità.
Passiamo poi alla degustazione di una novità. Tamborini ha voluto provare e sperimentare un vitigno che in Ticino difficilmente riesce bene e pochi viticoltori lo allevano: il Pinot Nero. Il vino si chiama Onyx, Terre Nobili, 2013. Le uve arrivano dal Vallese. Una metà arrivano da un vigneto di 40 anni a Salgesch allevato da Albert Mathier, e un’altra metà è allevato da Roduit vicino a Martigny. Le uve sono state raccolte in cassettine basse e trasportate in giornata in Ticino. Vinificato in acciaio e successivamente affinato per 1/3 in acciaio, per un altro terzo in barriques nuove e per un ulteriore terzo in barriques di secondo passaggio. Assemblato dopo circa 10 mesi. Il vino è molto buono e molto piacevole. Su tutto emergono le note di fragole con un tocco di rabarbaro. È fresco e minerale, caldo. L’esperimento è sicuramente riuscito. Non si sa se verrà ripetuto. Per il momento ci sono ancora un po’ di bottiglie in cantina. Certo, mi chiedo, oltre all’esperimento e alla curiosità più tecnica che emozionale, cosa vuole dire vinificare in Ticino le uve di un altro Cantone.
Senza indugio, quindi, entriamo nell’olimpo dei vini ‘più che buoni’ di Tamborini:
Ecco il Vigna Vecchia 2013, Ticino doc, merlot 100% da vigne di oltre 40 anni con una resa molto bassa. Le uve sono fermentate in acciaio inox, fanno poi la malolattica in barriques nuove per un 70%, dove rimangono per l’affinamento per altri 12 mesi. Da subito un vino tanto tanto intenso, meraviglioso di frutta matura e dolce. Un vino fresco, minerale, sapido, molto succoso, intenso, concentrato, caldo con un tannino fine ma presente. Che bontà! Il legno non è affatto invadente così come nel Comano 2013, merlot 100%, affinato in barriques tutte nuove. Il campione di Tamborini. Note fruttate intense, leggera balsamicità, note di cuoio, spezie, elegante, fine, bello: non c’è l’impatto del legno. È minerale, sapido, non piccante e non eccessivo. Incredibile finezza ed eleganza. Il tannino è integrato e morbido. È ancora in fase di affinamento e deve migliorare in bottiglia, forse già tra qualche mese lo assaggeremo migliorato. In questo momento esce una nota alcolica abbastanza importante. Un vino tutto in salita con un bellissimo potenziale!. Anche nel Comano il legno non è per nulla invadente. Ci stupisce, e si capisce la pioggia di medaglie che ha ricevuto. Infine San Zeno Costamagna 2012, Ticino doc, produzione annua circa 8’000 bottiglie, è un Merlot al 90% in assemblaggio con Arinarnoa 10%. È affinato tutti gli anni in barriques nuove. Nasce dalle vigne vecchie del colle di San Zeno tra Origlio e Lamone. Il 20% dell’uva fa un breve appassimento su graticci. È un vino ricco, quasi opulento, con note di cuoio, cassis, confettura, liquirizia, cioccolato, caffè, marasca sotto spirito, spezie, note balsamiche dolci. Dolcezza che ritorna al palato. Il tannino è integrato e vellutato. Molto caldo. Persistente, complesso, succoso.
Terminiamo la degustazione con un altro esperimento: un vino liquoroso, il Tinto Forte 2011. La base è un vino merlot che subisce appassimento, quindi si arricchisce di zuccheri e sostanza. La fermentazione viene fermata con l’aggiunta di grappa di merlot fino al raggiungimento di una percentuale di alcol pari al 18%. Poi viene messo in barriques per 4 anni. Qui Claudio ci stupisce, perchè l’idea è bella e il prodotto molto godibile. Al naso si ha la sensazione della grappa di merlot con della ciliegia sottospirito. Poi lo assaggi e senti una gran morbidezza, delicatezza e dolcezza. Buonissimo con il cioccolato!
Bravo, grazie, Claudio.
prosit,
Vittoria Fagetti
9 novembre 2015
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