Roby Rigoni continua la tradizione di famiglia nella viticoltura. Proprietà: 1.5 ettari. Vigneti in località: Arbedo, Castione, Lumino, Gordola, San Vittore. Vitigni allevati: Merlot, Cabernet Sauvignon, Carminoir.
annata 2010 – degustazione novembre 2012 (VittoriaF): Colore: rosso rubino intenso. Al naso il vino è naturalmente ancora un po’ chiuso. La bottiglia è giovane, il vino importante. Meglio scaraffarlo. Infatti ecco uscire note di frutta rossa, di vaniglia, di ciliegia selvatica, note intense di cacao e cioccolato, tabacco, tostatura abbastanza intensa. Caratteri olfattivi intensi e profondi. Al palato l’attacco è molto fresco, salino, minerale, subito contrastato da una sensazione di calore globale! Il tannino è morbido, non eccessivo, non invadente, non aggressivo. C’è più potenza dalla parte dell’alcol che sembra avvolgere e sostenere tutto il vino. Il finale è lungo con una sensazione dolce di tabacco, di cioccolato, caramella mou e liquirizia. È un vino di grande potenza e concentrazione, con un carattere moderno. Adesso è soprattutto tanto giovane, manca ancora di armonia e finezza, che probabilmente acquisterà nel tempo, fra qualche anno, quando tutte le sue componenti si saranno integrate tra loro. In questo momento le parti di morbidezza e di dolcezza e di alcolicità prevalgono e coprono le belle sensazioni di tannicità e sapidità.
annata 2012 – degustazione (alla cieca) del 1° agosto 2015 (Anna Valli): colore carico rubino intenso e profondo, consistente, scivola lentamente dalle pareti del bicchieri, denota una spessa consistenza, l’olfatto è intenso, la prima sensazione, mi ricorda il Piemonte, una nota di viola esce su tutto, poi la frutta matura e sottospirito, spezie dolci, vaniglia cioccolato scuro, cannella, amarene, penso ai Boeri, (all’interno trovavi il premio, se eri fortunato, o ne vincevi un altro per consolarti!) così giro nel bicchiere per ossigenare e sentire la durata dei suoi profumi, faccio fatica a collocare la regione di provenienza lo assaggio. L’impatto in bocca è deciso, caldo, morbido rotondo, la sensazione pseudocalorica è molto pronunciata, scende in gola scaldando e il suo gusto permane con le note dolci della glicerina e dell’alcol, frutta e spezie, chiude sulla frutta rossa matura, torna fuori la ciliegia, il cioccolato. È dolce. Meno marcata è l’acidità. Il vino è impegnativo, per la sua importanza di materia e concentrazione accompagna piatti strutturati, è comunque giovane ancora e la sua potenzialità, vista la materia, si preannuncia di lungo affinamento.
annata 2006 – degustazione (alla cieca) del 1° agosto 2015 (Anna Valli): colore granato con riflessi che danno la sensazione di vino maturo, consistenza ottima, gli archetti scendono lenti e molto ravvicinati, il bouquet è più ricco, complesso, note di frutta scura matura, prugna, spezie, cuoio, sottobosco, more vaniglia e cioccolato scuro, leggera nota di tabacco, comunque persistono i suoi profumi ed evolvono nel bicchiere, cambiando di continuo, arieggio e sento le note cambiare, la sensazione animale, di cuoio, che mi ha fatto pensare ad un cabernet, si apre a spezie, liquirizia, noce moscata, è intrigante, cosi l’assaggio, mi entusiasma da subito, caldo e deciso l’attacco, la morbidezza è sostenuta dalla freschezza, più marcata, il tannino ben presente, non aggressivo, traccia la trama di un vino maturo ben fatto, con ancora un bel potenziale di ulteriore invecchiamento, mi invoglia a continui assaggi, lungo nel suo finale, pulito, non ha difetti, comunque è un vino da abbinamento, strutturato e armonico, una gradevole beva, un piacere averlo bevuto!! Considerazione finale: in effetti il produttore vuole dare ai suoi vini il carattere forte e dico anche concentrato e di grande impatto. Il 2006, con 9 anni sulle spalle, è più fatto come vino, lo schema giusto e tutti le parti si intrecciano perfettamente. Per quanto riguarda l’annata 2012 invece si è pensato alla troppa gioventù, o ad un appassimento maggiore, o forse più zuccheri. Certo che la sfida a riconoscere il vino è stata impegnativa…