L’annata vitivinicola 2003 è cominciata con un inverno mite ma molto secco; nei mesi di gennaio e marzo si sono osservate temperature al di sopra della media, solo il mese di febbraio è risultato alquanto freddo.
Con l’inizio di Aprile si è manifestato il germogliamento della vite che quest’anno è stato abbastanza regolare e comparabile alla media delle annate. Durante 6 – 7 giorni, all’inizio di aprile, si è constatato un brusco calo delle temperature con una gelata notturna (notte 7-8 aprile) che comunque non ha danneggiato i germogli ancora poco sviluppati della vite.
Durante i mesi di maggio e giugno è perdurata la siccità, la quale cominciava a farsi insidiosa soprattutto nel Ticino centrale dove a fine giugno erano caduti solo il 25% dei quantitativi normali di pioggia; il Sottoceneri ha beneficiato di alcuni temporali mitigatori.
Nelle zone precoci la fioritura è iniziata alla fine del mese di maggio, nelle altre regioni all’inizio di giugno. Il tempo caldo e secco ne ha influenzato il corso e anche la qualità: infatti la sua durata è stata abbastanza breve e nelle situazioni più siccitose si è manifestata una leggera acinellatura ed in alcuni casi una leggera colatura. L’allegagione è avvenuta già durante la prima decade di giugno nelle situazioni più calde e l’invaiatura del Merlot è stata molto precoce.
Nelle zone dove la vite non ha sofferto il secco, la crescita iniziale è stata rapida, raggiungendo l’ultimo filo di palizzamento ben prima della fioritura, per poi diminuire di intensità o addirittura arrestarsi verso la metà di giugno.
I mesi estivi sono stati sempre molto caldi ma un po’ meno secchi di quelli precedenti. Non sempre i brevi rovesci (dove sono arrivati) hanno permesso di mantenere in vita le giovani viti dei nuovi impianti.
La grandine ha provocato danni abbastanza importanti in alcune zone circoscritte del Cantone, quali il Bellinzonese (zona Bellinzona-Ravecchia, Valle Morobbia, Camorino) e il Luganese (Davesco-Soragno, Pregassona e Breganzona).
Considerando l’andamento di luglio e soprattutto di giugno, tutta l’estate è risultata eccezionalmente calda. Il caldo, sommato alla relativa scarsità di acqua, hanno fatto dell’estate 2003 un periodo particolarissimo che ha pure causato una certa moria di viti giovani, in modo particolare nei terreni leggeri, dove non è stato possibile irrigare.
La combinazione di caldo torrido e siccità si sono manifestati sulla vite con arresti della crescita vegetativa e soprattutto lo sviluppo dell’acino si è rivelato molto debole in alcune zone, quando in altre lo stesso si è assestato a valori riscontrabili nella media delle annate.
Le condizioni meteorologiche hanno inibito lo sviluppo delle malattie da fungo, soprattutto la peronospora, la quale normalmente causa notevoli preoccupazioni ai viticoltori. Quest’anno la peronospora non ha provocato danni alla vite, a differenza di alcuni focolai di oidio sulle foglie, i quali sono stati favoriti dall’alta umidità atmosferica (microclimi particolari).
In definitiva i vigneti sono rimasti sani per tutta la stagione vegetativa ed i lavori colturali sono stati limitati dalla carenza di acqua e dal forte soleggiamento.
A fine agosto si potevano osservare gradazioni zuccherine già molto alte e acidità molto basse, tali osservazioni hanno influenzato alcuni viticoltori sulla data d’inizio del raccolto. Purtroppo in questa data la maturazione dei composti polifenolici non era ancora ottimale.
Il mese di settembre, grazie a notti più fredde e qualche pioggia, ha contribuito in modo positivo alla maturazione dei composti polifenolici.
La vendemmia, a parte alcune eccezioni, è iniziata nell’ultima settimana di agosto per le uve bianche e a inizio settembre per le uve rosse. Il “grosso” del raccolto per la varietà Merlot ha avuto luogo dalla seconda alla terza settimana di settembre, con la consegna di circa il 75% delle uve.
Le uve sono state raccolte in ottimo stato sanitario e asciutte.
Malgrado la siccità, i quantitativi di uva Merlot consegnati (53’916 q) superano del 7 % le consegne dello scorso anno e sono pure superiori del 5 % rispetto alla media decennale.
Il soleggiamento e le alte temperature hanno chiaramente favorito l’aumento del tenore zuccherino degli acini, tanto che la gradazione media raggiunta è di 22,31 Brix (93,3 Oé). Gradazione che supera anche quella ottenuta nel 1947 che era di 22,2 Brix (92.9 Oé)! Quindi un’annata senza dubbio eccezionale.
fonte: DFE – qui
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