Henriot è una Maison fondata nel 1808. Ancora oggi è gestita dalla famiglia in modo indipendente, che segue direttamente i 35 ha di vig na, che coprono il 20% della produzione. Le parcelle sono ripartite tra la Vallée della Marne: Mareuil e Aÿ , la Montagne di Reims: Avenay e la Côte des Blancs: Epernay (Clos l’Abbé, e Chouilly). Per il restante 80% la maison acquista le uve presso alcuni piccoli vigneron che ovviamente condividono la stessa filosofia in vigna.
Questa sera andiamo a degustare il loro prodotto di punta, la Cuvée des Enchanteleurs nelle annate 1996 1995 1990 1988. Nasce dall’assemblaggio di Chardonnay e Pinot Nero, più o meno nella misura del 50 e 50, provenienti da almeno 15 Grand Cru: Mailly Champagne, Verzey, Verzenay, Aÿ, Mareuil sur Aÿ, Mesnil-sur-Oger, Oger, Avize, Chouilly, Vertus. Il vino rimane da 9 a 13 anni sui lieviti, nella cantine scavate nel gesso a 8 metri di profondità, con temperatura costante di 12°C e umidità al 98%. Al momento del degorgement la cuvèe viene dosata brut con circa 10 g/l di zuccheri.
da sinistra: 1996, 1995, 1990, 1988
annata 1996: la vendemmia è incominciata il 14 settembre, dopo un’estate che alterna periodi piovosi e temperature basse con temperature molto alte. Settembre molto bello. Sosta sui lieviti: 10 anni, dosaggio: 10 gr/litro. Degustazione: colore giallo dorato chiaro brillante. Al naso, appena versato, si ha subito la percezione di note vegetali come di fungo, poi note di affumicato e pian piano escono le note più dolci di frutta matura, in particolare di mela, poi ancora erba, terra, humus, salvia. La vaniglia è appena accennata. Non è un naso molto pulito. Queste note vegetali continuano a ritornare (e rispetto alle annate che seguono perde un pochino). Al palato c’è freschezza abbastanza citrica, affilata, tagliente. Il finale è lungo, di calore e mineralità. Si ha la sensazione di un equilibrio non ben definito. Si parte con una struttura tutta spostata sull’acidità, poi c’è un momento di caduta, e poi c’è una ripresa tutta di calore.
annata 1995: la vendemmia è incominciata l’8 settembre, dopo un’estate calda, asciutta, soleggiata, con la maturazione particolarmente rapida. Sosta sui lieviti: 9 anni. Dosaggio: 8 gr/litro. Degustazione: colore giallo dorato chiaro brillante. Al naso, appena versato, si percepiscono note più tostate con la vaniglia in primo piano e intense note di frutta candita, in particolare di pera e agrumi. Poi note balsamiche di pino. Sentori affimicati e di tabacco sul finale. Al palato, al primo sorso, la prima bella sensazione è quella di cremosità, subito seguita da una freschezza piccante e affilata. È intenso e citrico. C’è un bellissimo ed equilibrato riscontro tra l’aspetto olfattivo e quello gustativo. Il finale è lungo, morbido con note dolci di agrumi canditi e molta mineralità. Grande pulizia sia al naso che al palato.
annata 1990: la vendemmia si è svolta in più momenti di raccolta. Una prima raccolta dal 20 settembre, e una seconda raccolta in ottobre. L’estate è iniziata con un calo di temperatura e pioggia subito dopo la fioritura. Le gemme si sono comunque salvate e abbondanti pioggie con temperature più alte prima della vendemmia hanno favorito una buona maturazione. La cuvèe nasce dall’assemblaggio del 57% Chardonnay e 43% Pinot Noir.Sosta sui lieviti: 13 anni. Dosaggio: 9 gr/litro. Degustazione: colore giallo dorato più intenso e brillante. Al naso, appena versato. si ha la percezione del distillato di pera. Agrumi canditi in abbondanza con datteri e fichi. Note vegetali di fungo tipo finferlo. Note tostate, leggero affumicato. Molta complessità. Il vino continua a cambiare e a darci nuove sensazioni e nuovi profumi. Spettacolo. Fiori appassiti di lavanda, lime, note di zafferano. Al palato, ancora la prima sensazione al primo sorso è proprio quella di cremosità, seguita da molta e molta freschezza citrica. Si ha la percezione netta di grande struttura e pienezza. Ricchezza di calore e acidità che continuano a correre, a lungo, sempre insieme. Finale, appunto, molto lungo e minerale, con una sensazione di dolcezza e di miele.
annata 1988: la vendemmia si è svolta dal 10 al 20 settembre, mese molto soleggiato che ha permesso un’ottima maturazione delle uve. Nasce dall’assemblaggio di 56% Chardonnay della Côte des Blancs e 44% Pinot Noir proveniente sia dalla Grande Vallée de la Marne che dalla Montagne de Reims. Non sappiamo l’esatta sosta sui lieviti. Dosaggio: 11.6 gr per litro. Degustazione: colore giallo dorato ancora più intenso e carico, e brillante. Al naso note ampie e complesse di frutta secca, mandorla e fico, caramello, torrone, agrumi, lime. Molta pulizia olfattiva. Continua evoluzione. Note vegetali di funghi; floreali di margherita e del girasole, poi miele, dolcezza, spezie indiane tipo un curry masala dolce, e note di caffè. Al palato: freschezza, morbidezza, mineralità, sapidità. Straordinaria armonia. Equilibrio. Lunghezza, finezza, ampiezza. Persistente con un finale più salino e minerale.
Conclusioni: Non saprei quale scegliere tra questi 4 millesimi. Tutti straordinari. Il 1996 è sicuramente il più penalizzato e chiuso, con una leggera riduzione. 1995, 1990 e 1988 sono straordinari in finezza, lunghezza, eleganza e complessità. Ogni annata si esprime in maniera leggermente diversa, con note olfattive che vanno in direzione della Provenza, con questo sottofondo di fiori di lavanda essicati, o ancora più lontano, con note di spezie dolci indiane. Uno champagne che definirei quasi ‘esotico’, per chi ama, anche dopo anni di affinamento, la pulizia e la freschezza, senza segni di ossidazione.
Una bella scoperta, una buona rivelazione.
sopra: 1996
sopra: 1995
sopra: 1990
sopra: 1988
Vittoria Fagetti
21 novembre 2012
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