giovedì, Marzo 28, 2024
Ticivino – recensioni vini del Ticino

BOLLINGER, La Grande Année e R.D. – verticale

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La Grande Année e R.D. sono due vini con l’abito dello Champagne. E lo posso affermare in quanto ho avuto questa straordinaria opportunità di partecipare a una serata di degustazione in cui abbiamo assaggiato, anzi meglio, degustato, analizzato, confrontato, discusso e soprattutto bevuto tre annate di La Grande Année e tre annate di R.D. Non che non ne avessi mai bevuti, ma mai così tanti e TUTTI INSIEME: 6 ampi bicchieri, colmi, abbondanti, ricchi, 6 bottiglie, 6 appassionati … anzi 6 amici!

Il produttore si chiama BOLLINGER, e vorrei qui elencare alcune caratteristiche degli Champagne che Bollinger produce, come nascono e in che modo si differenziano: Bollinger tende ad esaltare le caratteristiche di struttura e forza del Pinot Noir, che è presente in tutte le sue cuvée per almeno un 60%. Lo Chardonnay partecipa per un massimo del 40% e apporta finezza ed eleganza. Per quanto riguarda la sosta sui lieviti sono 3 anni per la Special Cuvée (lo Champagne non millesimato) e minimo 5 anni per La Grande Année, e minimo 8 anni per R.D.  Tutti i vini grand cru e premier cru sono vinificati in legno e imbottigliati nel formato magnum. Tutti i vini sono vinificati e conservati separatamente: vitigno x vitigno, cru x cru, annata x annata. Tutte le operazioni di remuage e di degorgement sono manuali.

altLA GRANDE ANNÈE è prodotta solo in annate eccezionali. La vinificazione e la fermentazione avvengono in legno. I vini destinati a questa cuvée sono imbottigliati in bottiglie di formato magnum e chiusi con un tappo di sughero durante la presa di spuma, invece della tradizionale capsula. In questo modo si ottiene un continuo e infinitesimale processo di ossidazione molto lenta, che apporta più complessità e più maturità al vino, preservando una eccezionale freschezza anche dopo 5 e più anni di affinamento. La sosta sui lieviti dura minimo 5 anni. Dal 1997 riportano in etichetta la data di sboccatura. Le operazione di sboccatura sono manuali. La tipologia: Brut.

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R.D. è prodotta solo in annate eccezionali. La vinificazione e la fermentazione avvengono in legno. Anche i vini destinati a questa cuvée sono imbottigliati in bottiglie di formato magnum e chiusi con un tappo di sughero durante la presa di spuma, invece della tradizionale capsula. In questo modo si ottiene un continuo e infinitesimale processo di ossidazione molto lenta, che apporta più complessità e più maturità al vino, preservando una eccezionale freschezza anche dopo 8 e più anni di affinamento. La sosta sui lieviti dura minimo 8 anni. Si possono trovare in commercio differenti sboccature dello stesso millesimo di R.D. anche con molti anni di differenza. E qui sta un po’ la differenza con La Grande Année, proprio nella sosta sui lieviti molto prolungata. La tipologia: Extra Brut. I millesimi prodotti: 1952, 1953, 1955, 1959, 1961, 1964, 1966, 1969, 1970, 1973, 1975, 1976, 1979, 1981, 1982, 1985, 1988, 1990, 1995, 1996, 1997, 1999. Leggendario il millesimo 1952.

I MILLESIMI di Grande Année DEGUSTATI:

  • La Grande Année 1997 – sboccatura aprile 2006 – 70% Pinot Nero e 30% Chardonnay
  • La Grande Année 1996 – sboccatura non riportata – 70% Pinot Nero e 30% Chardonnay
  • La Grande Année 1995 – sboccatura non riportata – 63% Pinot Nero e 37% Chardonnay

La degustazione: Iniziamo con il 1997. Un bellissimo e brillante color giallo dorato carico. Al naso subito lieviti, frutta matura candita, agrumi canditi, frutta secca, note di miele, note di legno dolce. Al palato c’è molta freschezza, equilibrio, persistenza, estrema finezza, senzazione di cremosità e di burro. Il 1996 al naso è subito un po’ più citrico con note di fiori e mimose. Anche qui cremosità, sapidità, freschezza, mineralità. Escono note di erbe mediche leggermente balsamiche. Il 1995 si presenta anch’esso di una notevole complessità con una nota maggiore di primule e frutta sottospirito. Il finale tende alla mandorla leggermente amarognola con più evoluzione rispetto alle altre annate. Queste sono le prime sensazione appena il vino è stato versato nel bicchiere … Il filo conduttore di queste tre annate è una grande struttura e forza, più o meno evidenziata dal differente andamento climatico. Grande freschezza e acidità nel ’96 e maggior alcolicità ed evoluzione nel ’95. E poi ancora Morbidezza, Cremosità, Finezza, Eleganza, Note Mature, Bollicine Finissime e tanta tanta Mineralità. Infine quando nel bicchiere il vino raggiunge una temperatura (diciamo) ambiente, ecco che escono le note spiritose di distillato, insieme ad una corposità densa di miele. Sempre in perfetto equilibrio ed armonia.

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I MILLESIMI di R.D. DEGUSTATI:

  • R.D. 1996 – sboccatura 19 dicembre 2006 – 63% Pinot Nero e 37% Chardonnay
  • R.D. 1990 – sboccatura   2 febbraio  2003   – 69% Pinot Nero e 31% Chardonnay
  • R.D. 1985 – sboccatura 10 settembre 2003 – 63% Pinot Nero e 37% Chardonnay

La degustazione: Mentre per la Grande Année abbiamo degustato tre annate consecutive (il 95, 96, 97), ecco che per R.D. assaggiamo tre annate con intervalli di 5 anni tra ognuna di esse. Le differenze di complessità e di maturità si fanno più evidenti, più interessanti, più meravigliosamente piacevoli. RD 1996 si presenta con intense note citriche e floreali, accompagnate da una freschezza e mineralità estreme. Al palato è più secco rispetto alla Grande Année. Il 1990 presenta note olfattive più mature con note di frutta candita e caramelle. Le bollicine sono straordinariamente cremose. Il 1985 ha la stessa sboccatura del 1990, ma 5 anni di più di sosta sui lieviti. Qui la complessità olfattiva è straordinaria con note di fiori essicati, erbe mediche, finocchietto selvatico, canna da zucchero, tutti sentori che evolvono e cambiano nel tempo. Anche qui miele cremoso.

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Interessante il confronto tra La Grande Année 1996 e R.D. 1996 … stessa annata, stesso stile.

Dire che La Grande Année e R.D. sono due vini completamente diversi, non si può proprio. Ci sono delle caratteristiche comuni: queste note mature, cremose, di miele; questa freschezza ancora sorprendente dopo quasi 30 anni (vedi RD 1985); questa mineralità che a volte tende alla sensazione di gesso, a volte al sasso; Sapidità, Corposità, Morbidezza. E sempre, sempre molta eleganza, molta finezza. Nulla è mai in eccesso, nessuna sensazione è mai preponderante su un’altra. R.D. ha la sensazione di essere più austero, La Grande Année più morbida: probabilmente ciò è dovuto alla tipologia propria dei due champagne, extra brut il primo, brut il secondo. La sensazione di essere di fronte a grandi vini è assolutamente forte. Ma non solo per gli aspetti oggettivi: il loro prezzo e la risonanza commerciale che hanno accumulato in molti anni di storia. La sensazione di essere di fronte a grandi vini è data da considerazioni più personali e soggettive, dalla perfetta armonia che questi Champagne trasmettono, e la similitudine del vino con un’orchestra sinfonica è davvero appropriata. Ogni caratteristica, ogni sentore olfattivo, ogni nota gustativa è come un singolo strumento che suona seguendo uno spartito, prima in tempo adagio, poi in tempo allegro e così via, senza mai stonare. Un vino a volte non è solo da bere, a volte può essere anche un concerto da ascoltare … col gusto!

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Oro nei bicchieri: La Grande Année ’97, ’96, ’95 e R.D. ’96, ’90, ’85

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Tra surrealismo e Pop Art …

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L’allegra compagnia

Infine vorrei ringraziare i partecipanti e soprattutto gli organizzatori di questa sorprendente degustazione. Grazie!

prosit,

Vittoria Fagetti

21 maggio 2012

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