Sul sito del produttore e navigando qua e la in rete non si trova una vera e propria scheda tecnica di questo vino. Abbiamo solo alcuni riferimenti, che sono, appunto:
La provenienza delle uve: esclusivamente dal Maso Pianizza, 12 ettari di vigneto impiantato a chardonnay nel corso degli anni ’60. Altitudine: tra i 500 e i 600 metri s.l.m. – esposizione: Sud – Ovest – densità di impianto: 4’500 ceppi per ettaro. Uve: chardonnay 100%, produzione media: 90 q.li per ettaro
MILLESIMATO, maturazione sui lieviti: circa 10 anni
GIULIO FERRARI 2000
Colore giallo paglierino abbastanza carico. Il perlage è fine, ma un po’ scarso e le bollicine si rivelano anche un po’ evanescenti. Al naso è fine di lieviti, fiori, rose, frutti bianchi, pesche. Al palato è buona la freschezza, sembra abbastanza polposo, morbido. È il primo che assaggiamo e abbiamo subito un impatto positivo, di cremosità, mineralità. C’è una leggera mandorla finale o forse è più quella nota amarognola del pompelmo rosa.
Colore giallo paglierino carico. Il perlage è fine, le bollicine sono numerose e persistenti. Al naso è subito più intenso di crema di burro, leggermente balsamico, camomilla. Al palato è
molto più fresco rispetto all’annata 2000, c’è più cremosità, più burrosità, e anche più mineralità. Ecco che ci piace subito ancora di più del primo assaggiato.
GIULIO FERRARI 1997
Su questa annata si è accesa una discussione interminabile di pareri contrastanti. Io ho sentito subito una nota amara e di muffa, qualcosa di fastidioso, che chiamerei semplicemente ‘sa di tappo’ … ma non così gli altri appassionati amici di ventura. Di sicuro questa bottiglia è la più diversa dalle altre, e ribadisco che i sentori non tendono alla piacevolezza.
GIULIO FERRARI 1996
Colore giallo dorato. Al naso i profumi sono fini ed eleganti, ed intriganti, ed esaltanti … di mela golden matura, di fiori, leggero balsamico, melone, mandarino candito, gambo verde di carciofo, miele e crema di miele, apfelsaft … Al palato c’è grande freschezza e mineralità, e sapidità, e cremosità. Finezza ed eleganza. È questa una bottiglia che chiede di essere bevuta anche tutta da sola, senza abbinamento, a differenza delle altre che chiamano il cibo a sostegno. L’assaggio e riassaggio. Aumentano le note balsamiche, erbe medicinali e soprattutto tanto miele e succo di mela golden. Va poi sulla resina e sentori di Lychees. Sono passate oramai quasi tre ore e nel bicchiere il vino è ancora appassionante e soprattutto esprime intense note di calvados. Una bottiglia assolutamente straordinaria, che sicuramente ci entusiasma tutti, concordi sulla sua grandezza.
GIULIO FERRARI 1995
Nota predominante di camomilla da infusione. Il vino sembra subito un po’ più chiuso. È sicuramente meglio alla beva. Mineralità, Freschezza, Cremosità … un vino che ha bisogno di maggior tempo per esprimersi. Infatti non ci delude. Anzi questo suo rivelarsi e svelarsi in un secondo tempo, ci fa capire un po’ la grandezza di questo importante spumante italiano, che sta anche nel mantenere a lungo nel corso del tempo importanti caratteristiche di freschezza e mineralità.
GIULIO FERRARI 1994
Sboccatura 2004. Il colore di questo 1994 è più chiaro rispetto alle altre annate, leggermente più scarico. Il perlage, invece, è molto persistente con numerose bollicine fini. Al naso è vegetale di humus, funghi secchi e cavolo verde. Al palato è molto fresco e la bollicina davvero viva e vivace.
- Vittoria, Francesco e Marco: 1996, 1994, 1995, 1999, 2000, 1997
- Renato: 1996, 1995, 1999, 1994, 1997, 2000
- Anna: 1996, 1994, 2000, 1997, 1999, 1995
- Tiziano: 1996, 1994, 1997, 2000, 1995, 1999
- Claudio: 1996, 1994, 1995, 1997, 1999, 2000