Champagne Mon Amour non è soltanto un titolo, ma una vera e propria dichiarazione d’amore e passione e piacere nel ritrovarsi per degustare insieme vecchie annate e grandi vintage di questo vino meraviglioso. Questa sera abbiamo incominciato assaggiando tre champagne Blanc des Blancs 1999: Pol Roger BdB 1999, Pierre Moncuit 1999 e Comtes de Taittinger 1999, due Maison e un Proprietaire Recoltante: tre bicchieri, tre colori diversi, tre gusti diversi, tre impostazioni diverse:
Pol Roger si presenta al naso con tanti lieviti, erbe aromatiche, vaniglia, crema pasticcera, note minerali, agrumi, affumicatura e leggera tostatura con una bella cremosa e una delicata dolcezza finale. Delicato, fine, elegante. Tende però a perdere l’effervescenza.
Pierre Moncuit si presenta di un color oro più carico e note di miele e distillato di mele, ancora sentori di affumicato e note citriche e di frutta matura e candita, cedro, scorza candita. Tarassaco, leggera gomma bruciata. Un vino più evoluto rispetto al primo.
Il Comtes de Taittinger è più cremoso, con note di burro di cacao e cioccolato bianco. Poi erbe aromatiche, fiori, camomilla. È molto più agrumato e presenza una finezza superiore agli altri due vini. Ha una marcia in più.
Passiamo poi ad un confronto che ci delude un po’: La Grande Dame 1993 e Dom Perignon 1993. La Grande Dame presenta difetto di tappo (purtroppo a volte capita. Ci rassegnamo?). Dom Perignon ha perso un po’ di effervescenza. Rimane un po’ di ‘petilliant’. Non è più uno Champagne: è diventato un vino con sentori di miele, fiori gialli, tarassaco, caramello. Ancora una bella persistenza, ma la bella pulizia e piacevolezza dei vecchi vintage che avevo assaggiato nella mitica e indimenticabile degustazione di Londra (qui) qui si è persa …
Finiamo andando sempre piû indietro nel tempo: Krug 1990 e René Collard 1979.
Un fuoriclasse strepitoso e straordinario questo Krug 1990. Ci risolleva gli animi e ci unisce tutti in un quasi unanime consenso: il vino più buono (al mondo, aggiungo io). Grande finezza, eleganza e un color oro carico di miele. La bollicina è ancora abbastanza aggressiva. L’acidità è davvero molto citrica. Note di salvia, rosmarino, frutta secca, agrumi e ancora e ancora. Grande equilibrio, bella armonia.
Ma non è finita ancora la serata, e Marco ci sorprende con una bottiglia ‘diversa’. Servito nel bicchiere escono note di miele e rabarbaro, tarassaco, erbette di brughiera, resine aromatiche. Ancora una bollicina presente, delicata. Scopriamo essere un Pinot Meunier del 1979. Siamo senza parole …
classifiche personali:
- Stefano N: Krug 1990, Comtes Taittinger 1999, Dom Perignon 1993
- Renato C: Krug 1990, Comtes Taittinger 1999, René Collard 1979, Dom Perignon 1993
- Anna V: Krug 1990 e René Collard 1979 a parimerito, Comtes Taittinger 1999,
- Giovanni G: Krug 1990, René Collard 1979, Dom Perignon 1993, Comtes Taittinger 1999,
- Nicoletta C: Krug 1990 e René Collard 1979 a parimerito, Dom Perignon 1993, Pierre Moncuit 1999
- Marco B: Krug 1990
- Vittoria F: Krug 1990, René Collard 1979, Comtes Taittinger 1999
- Marco L: Comtes Taittinger 1999, Krug 1990,
prosit,
Vittoria Fagetti